ZonaLocale.it, Nov.30, 2013

Grande partecipazione giovedì sera, presso la sala polivalente “D. Priori, al convegno contro la violenza di genere. La sala, gremita di ragazzi delle scuole medie di Torino di Sangro e Paglieta con i loro insegnanti e dirigenti, da molti genitori e nonni.

Presenti al convegno, Silvana Priori sindaco di Torino di Sangro, Marisa Paolucci scrittrice e giornalista, Malalai Joya, ex parlamentare afgana.

 Foto di Enzo Dossi

Ad aprire il convegno è stato il sindaco di Torino di Sangro, Silvana Priori, che ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione, ricordando che “la violenza di genere affonda le sue radici in fattori culturali e non conosce confini”. Una lodevole iniziativa di alcuni ragazzi che hanno rievocato la prima volta del voto di una donna di Torino di Sangro nel lontano 1946, ricordando le incertezze e i timori di allora.

Marisa Paolucci nel ricordare le sue origini genitoriali di Torino di Sangro, ha presnetato il libro “Tre donne una sfida”. Da Kabul a Khartoum, la rivoluzione rosa di Shirin Ebadì, premio Nobel per la Pace, prima iraniana e prima donna musulmana ad ottenere questo riconoscimento, Fatima Ahmed e Malalai Joya.

A seguire la proiezione di alcuni spot pubblicitari fatti ritirare da telefono rosa e un cortometraggio sulla difficoltà delle donne a raccontare e denunciare le violenze subite. Prima dell’intervento di Malalai è stato mostrato un toccante video della sua espulsione dal parlamento afgano solo per aver denunciato un fatto concreto di giustizia.

Nell’occupato Afghanistan i criminali che sono al potere stanno lavorando per reintrodurre la pena della lapidazione e della fustigazione nel sistema penale afgano. “Il mondo forse sarà scioccato da questo, ma certamente non io che da dieci anni in nome del popolo afgano e specialmente delle oppresse donne afgane, denuncio i signori della guerra al potere, uniti con i talebani”.

All’incontro ha partecipato anche l’Associazione Nazionale Telefono Rosa con gli operatori del settore che si occupano quotidianamente di violenza e le Donnedamare di Casalbordino.